mercoledì 24 giugno 2009

In Inghilterra, In Inghilterra, In Inghilterra

Ieri notte su Mtv mi è capitato di vedere l'ultimo, penso, video di Fabri Fibra. Il titolo è "Speak English". Cosa ti aspetteresti mai? Una storia di periferia, di razzismo, degrado, cose così.
Non proprio.

Il ritornello parte subito con una decina di martellanti "voglio andare in inghilterra, in inghilterra, in inghilterra, in inghilterra". Vacci, che ti devo dire, non ti obbliga nessuno a stare qui, i tuoi fans forse. Ah, ho capito, vuole sottolineare la nuova moda di quest'anno, il viaggio estivo a Londra, ti trovi un lavoro e ti paghi le spese. Se è così ha colpito nel segno, una decina di miei amici sono laggiù ora, ma non tutti hanno trovato lavoro. Capita.

Tornando alla canzone, la prima strofa è un modo come un altro per evitare il difficile compito di scrivere rime:

a Brighton per chiedere a qualcuno: come stai? si domanda e si risponde: alright, mate
se invece una persona ti guarda male e ti vorrebbe picchiare dice:alright , mate
in inghilterra se vuoi avere un conto in banca basta dire: alright mate
e quando invece non hai voglia di parlare basta solo che tu dica: alright mate

E grande Fibra, già quattro versi te li sei sbolognati senza dire un cazzo nulla. Proseguiamo.
Per attirarsi l'attenzione dei trasgressivi comincia a elencare i veri pregi del Regno Unito, ovvero fumo buono e ragazze che la danno via. Un altro punto a tuo favore mate!

Di nuovo ritornello e qui incomincia la parte migliore della canzone:

In inghilterra sei al verde: avrai un sussidio
in italia sei al verde: io non ti invidio!
in italia sei gay e ti sfotte la gente
in inghilterra sei gay: ti fanno dirigente!

Sulla prima parte ha ragione, questo è il primo attacco valido alla nostra nazione, sulla seconda parte anche no. Si, c'è il razzismo riguardo gli omosessuali, il matrimonio non è consentito, Povia e tutto il resto, ma non è che se sei gay in Inghilterra ti fanno dirigente solo per il fatto che sei gay.
Si, lo so che è scritto apposta per semplificare tutto, ma così è troppo.

Il bello arriva ora:

in italia le ragazze hanno la pelle liscia
in inghilterra le tipe bevono vodka liscia,
poi ti scopano in bagno, mentre fai la piscia
con l'amica ubriaca, stesa a terra che striscia

Ora, vorrei dire una cosa. Le esigenze della metrica per un rapper sono tutto. Ma la piscia, la piscia signori è proprio ... non so come esprimermi. Io penso che il termine "piscia" sia usato in una certa fascia d'età, tipo tra i 6 e 7 anni, quando ancora sei troppo innocente per dire "vado a pisciare" e troppo preadolescenziale per usare ancora "vado a fare la pipì". Non finisce qui comunque.

in inghilterra la disco martella
il rap martella
l'hip-hop martella
la figa saltella
la brutta e la bella, la zia e la sorella, la grassa e la snella
who is number one?
a bullet for my gun
tipo duran duran
siamo hip-hop hooligans raga!

Si ok, non hai detto nulla.

enjoy the silence: sì, è quello che vorrei fare adesso
ma qui in italia tutti parlano di sesso
però nessuno riesce a farlo spesso
in inghilterra invece è tutto diverso: non ti stressi, non ti confessi
e le ragazze non si fanno i complessi
mentre da noi se li fanno pure i cessi
e se invece guardi le cose ottenute,in inghilterra per la strada non ci sono prostitute
in inghilterra se vuoi farlo ci stanno le case chiuse
mentre qui le prostitute stanno rinchiuse

Finalmente una cosa vera, diamine, tre minuti e mezzo di inutilità per una cosa vera, finalmente dai. L'argomento è sempre quello della prima strofa, non possiamo chiedere altro, però l'analisi sociologica è venuta bene dai.

in inghilterra è più importante il lavoro della famiglia
in inghilterra non è oro tutto quello che brilla
in inghilterra se fai musica hai un futuro
in inghilterra un premio di mtv io l'avrei vinto di sicuro

La chiusura parte bene e finisce male. Velati confronti con la patria come prima. Un futuro nel mondo della musica lo vedo un pò difficile anche in Inghilterra, ma in confronto alla situazione italiana è come una vita di rendita contro 500 euro al mese. Tutta un'altra cosa.

Soprassediamo riguardo al premio, mi interessa poco.

Consiglio: torna a surriento Fibra, che sembri il classico turista italiano quando parli dell'Inghilterra, donne, soldi e pochi valori. Torna con la Nannini a parlarci dei problemi dell'Italia, o chiedici applausi, insomma, fai quello che ti riusciva meglio, e se ti va di andare in Inghilterra vacci, punto e basta.

sabato 20 giugno 2009

Referendum for Dummies

Mettiamo il caso che vi piaccia, non so, la frittata di zucchine. E sabato e domenica andate a mangiare dalla nonna o dalla zia o da qualche altro parente.
Sono anni che dite che vi piace la frittata di zucchine e vorreste mangiarla una volta tanto. La nonna/zia/altro hanno esperienza in queste cose, sicuramente verrebbe un ottimo pranzo.
Invece tutte le volte si ripropone sempre il solito menù orribile. Tutte le volte vorreste eludere il pranzo con delle scuse ma come al solito vi sforzate e ci andate, nella speranza che ci sia qualcosa di nuovo, un guizzo di originalità, o che forse dopo tutte le richieste andate invano si rompano le palle e esaudiscano almeno una volta i vostri piccoli ma importanti desideri.

All'una tutti si mettono a tavola, dopo gli antipasti arriva il tanto aspettato momento del primo e del secondo. Dagli sguardi amorevoli dei parenti vi aspettate sicuramente che la richiesta di anni e anni venga esaurita.
E invece no. La nonna, in un impeto di pazzia, ha voluto preparare quattro cose, due per il primo e due per il secondo, e in pratica ti chiede di scegliere tra il solito menù o un menù ancora più schifoso.
Ha preparato, oltre alle solite cose, (si inseriscano due pietanze che non vi aggradano, che so, io inserirei zuppa di cavolo e fagiolini in umido).

Gli sguardi sono sempre amorevoli, e non capite se è una presa per il culo o se loro credono veramente che questo sia il migliore dei pranzi possibili.
L'unica cosa è che come dessert vi ha portato un dolce un pò strano, e alla domanda "ti piace?" non sapete come rispondere, ha un gusto un pò strano, sa di nouvelle cousine e di cucina casereccia, di vecchio e nuovo, è difficile decidere. E nel dubbio stai in silenzio.


(In sintesi, le prime due domande del referendum ti fanno scegliere tra la solita merda e uno schifo ancora più grosso, la terza invece è una domanda strana, non si capiscono gli effetti che potrebbe scaturire dal si o dal no, sembra quasi irrilevante. L'amore per la democrazia italiana, dopo aver tanto sperato nel cambiamento, rimane invariato, ovvero quasi nullo).

lunedì 15 giugno 2009

Un Celato Augurio Musicato

Rimescolìo delle varie versioni dell'inno nazionale preso da qui


Fratelli d'Italia,
l'Italia s'è desta,
la faccia di Silvio
gli schermi già infesta.

Dov'è la Vittoria?
Ci porga la chioma,
che senza bandana
mostrare mi vo'.

Stringiamci a coorte,
sfidiamo la sorte,
sfidiamo la sorte,
che a tutti toccò:

stringiamci a coorte,
siam pronti alla morte,
siam pronti alla morte,
la loro: noi no.

sabato 13 giugno 2009

Lo Zanichelli minore

Un vincente trova sempre una strada, un perdente trova sempre una scusa. Anonimo


Oggi volevo fermarmi a riflettere sulla parola "perdente". E' una parola brutta da affibbiare alle persone. Beck ci ha costruito una canzone sopra, "I'm a loser baby, so why don't you kill me?". Ma in inglese viene meglio tutto, la parola "loser" c'ha il suo fascino, sa di eroi sconfitti per un soffio dal cattivone di turno. Mentre perdente sa di perdente. Punto.

Ed è per questo che voglio inserire nuove voci al vocabolo "perdente", se mi è consentito.
E visto che mi è consentito


Perdente è chi osa troppo, tanto non riuscirà mai a ottenere l'impossibile.
Perdente è chi osa troppo poco, non raggiungerà niente così, alla fine non è questo quello che vuole.
Perdente è chi non vince, chi non sa vincere, o anche chi non vuole vincere, perchè si sa, è più facile essere compatiti che compatire.
Perdente è chi non pensa alle conseguenze di una precoce vittoria, che non sempre sono positive.
Perdente è chi pensa troppo, e non si decide mai.
Perdente è chi non sa rinunciare ai suoi vizi.
Perdente è chi se ne cerca di nuovi per non pensare ai vecchi vizi.
Perdente è chi è in anticipo sui tempi, e quando cambia abitudini, modi di essere o anche tagli di capelli viene compatito perchè ora va di moda proprio quello che eri o facevi due o tre anni fa.
Perdente è chi mette in imbarazzo il resto della società, quelli a cui gli butta il sangue dal naso nel bel mezzo di una partita a pallone, quelli che fanno rallentare il gruppo perchè fanno fatica a camminare, quelli che rimangono indietro e devono recuperare ancora troppa strada.
Perdente è chi non guarda nè al passato nè al futuro, pensa che godersela oggi può dare vantaggi e che a forza di rimandare alla fine gli impegni spariranno da soli.
Perdente è chi non ha nulla da dire, niente da scrivere, tutto da nascondere. A vantaggio di chi poi?
Perdente è chi non sa ammettere i propri limiti, o chi se ne inventa di nuovi, per sottovalutarsi.
Perdente è chi non li supera.
Perdente è chi non vuole aspirazioni.
Perdente è chi si ferma e basta. Vincente è chi si ferma per andare avanti più veloce di prima

martedì 9 giugno 2009

Vincitori, Vinti e Vitti (e forse pure alloggi)


Ognuno vuole avere la sua seggiola e contare qualcosa
Mio padre

[Mi sono informato bene prima di scrivere questo post. Ho assimilato le varie opinioni a destra, a sinistra e all'estremo centro, trascurando un po' gli estremi sinistri e destri.
]
Dice "Berlusconi comunque ha perso". Anche no, lui ha vinto, come sempre, avrà perso punticini ma ha vinto. Alle europee meno, alle provinciali e comunali ha vinto di misura, e è ancora in ballottaggio. Dice "Per Franceschini poteva andare peggio". Certo, ma poteva andare meglio. A seconda di come lo guardiamo il bicchiere, rincuorandoci per il 26,13 % d'acqua che lo riempie o per il 5% mancante risalente alle elezioni europee precedenti (non capisco perchp tutti i giornali facciano confronti con le elezioni del 2008, un conto è parlare delle europee, un conto delle politiche, molti avrebbero votato diversamente se fossero state politiche). Chi altri vince? Chi promette qualcosa di concreto per il proprio popolo, la Lega Padana, o chi punta a qualcosa di più astratto ovvero agli ideali di giustizia nel proprio paese, l'Italia dei Valori.
Insomma, chi pretende per dare qualcosa. Il voto a Pd e Pdl è più una cosa di fiducia, cosa promettono? cosa offrono? riformismo, si ma quello lo fanno tutti, dipende su cosa. Sull'onda di Obama, il cambiamento è d'obbligo, da una parte il cambiamento gattopardiano, tutto cambia affinchè tutto resti com'è, dall'altra parte un cambiamento moderato, molto moderato, per accontentare tutti e al massimo scontentare gli estremisti sinistri, che tanto loro non son mai contenti e mettono pure il broncio (e a volte buttan giù pure governi, quando riescono a entrare in parlamento).
Ma poi cosa l'avranno votato a fare il Pdl in Europa, che lo sappiamo tutti che il partito mira ai patti diretti verso le due superpotenze (per fare cosa? festini a villa certosa? perdonate la rima baciata) e caga zero il parlamento europeo, sottovalutandolo enormemente. La Lega poi figuriamoci, vorrebbe fare Padania contro Resto del Mondo, nemmeno fosse il Milan di Gullit. Ah, dove andremo a finire, caro mio 60 e spicci percento che avete scelto di adempiere al diritto-dovere, in un'Europa che tende ad essere più Impero che Nazione. Lo scopriremo solo vivendo. E comunque, sarà colpa vostra, io volente o nolente non ci rientro.

domenica 7 giugno 2009

Sunto di una giornata produttiva.

E anche per oggi non abbiamo fatto nulla di così rilevante. A parte incoraggiare una persona con la carica di un integratore potenziato alla cocaina. Se si vedrà il risultato tra qualche anno lo potrò mettere nel curriculum vitae.
Stacco va.
Che per i dettagli c'è sempre tempo.

sabato 6 giugno 2009

Somniphero (titolo alla Evanescence)


Senza le mie sedici ore di sonno sono un grande invalido. Woody Allen

Oggi avevo sonno. Tanto sonno. Sei ore di sonno non sono tantissime, me ne mancavano due sole per raggiungere lo stato ottimale. Ma due ore si ripercuotono in maniera non indifferente sulla vita quotidiana.


Esempio? Due ore meno di sonno equivalgono a cinquant'anni in più addosso. Solo mentalmente eh. Nessuno mi ha visto con rughe, capelli bianchi e dentiera, o perlomeno se ero così nessuno mi ha detto nulla. Una lentezza astronomica, anni luce per due esercizi di matematica, che però tornavano.

Miraggi con la testa appoggiata sul mio banco,
il sogno di un unico grande letto per tutte le genti del mondo.

Con lo spazio necessario per sdraiarsi ed eventualmente dormire alla "cristo in croce" o alla "uomo di leonardo". Cuscini per tutti, senza fare a cuscinate però, ora voglio dormire. Un sogno troppo pacifista, ma a 68 anni virtuali me lo posso permettere, posso dire anche di aver visto Woodstock e la Summer of Love, e posso anche dire che quelli si che erano ideali, non si andava a giro col coltello ma a ogni angolo si faceva l'amore, e altre cazzate vere o verosimili.

Tipo questa.