In definitiva il Capo dello Stato, Napolitano, sceglierà il nuovo presidente del Consiglio, ma non sarà possibile avanzare veti su Berlusconi, cioè per quanto ho capito
- se Silvio avanzasse la proposta di candidarsi come premier nessuno potrebbe dire nulla. La cosa sembra comunque molto assurda visto che lo è già. Se si dovesse dimettere l'incarico di trovare un sostituto spetterebbe a Napolitano: Silvietto si potrebbe arrabbiare quanto vuole ma non deciderebbe lo stesso una mazza.
- Berlusconi potrebbe suggerire il nuovo premier e Napolitano dovrebbe accettare la proposta. E qui si sconfina, da ex premier Silvio si autopromuoverebbe capo di Stato senza esserlo e con la presenza effettiva di un altro capo di Stato.
- Berlusconi dovrebbe fare parte necessariamente del nuovo esecutivo perchè precedentemente ha vinto le elezioni. Intuizione che si basa sul niente, la sua legislatura è formata da un governo di coalizione, non da un governo di maggioranza. Se Pd, Udc, Idv riuscissero nell'ipotesi assurda per ora ad allearsi con il partito che vorrebbe (e dovrebbe) formare Fini (parentesi: nemmeno un pò di dignità può far staccare il derriere dalla poltrona all'ex An che viene massacrato in continuazione da Silvio e i suoi berluscones? Quanto può durare questa coabitazione? E' così convinto che Berlusconi se ne andrà via per conto proprio dal Pdl, magari con un altro predellino, magari unendosi all'Udc ora Partito della Nazione? La paura di far cascare il governo dove non ha ministeri importanti in suo possesso è maggiore di quella di affrontare una nuova legislatura, magari all'opposizione? E' meglio essere al governo dopo un'intera Prima Repubblica passata all'opposizione nonostante si venga calpestati mane e sera piuttosto che conservarsi la dignità rimasta?), ci sarebbe un'altra maggioranza che non darebbe vita a una nuova legislatura perchè i seggi in Parlamento rimangono nell'assegnazione attuale.
Un governo di larghe intese, guidato da Berlusconi? «La guida la sceglie il Capo dello Stato. Ma se Berlusconi assumesse questa iniziativa sarebbe intelligente perché ne avrebbe solo da guadagnare: a quel punto caricherebbe di responsabilità chiunque, di fronte a quell'offerta, decidesse di sbattere la porta in faccia»
Ancora, Berlusconi non può assumersi il merito di questa iniziativa. Può rassegnare le dimissioni, ma la Lega, che già una volta voltò schieramento, potrebbe, più in teoria che in pratica, anche affidarsi ad altre forze per governare, proponendo un possibile governo di solidarietà nazionale, o almeno, un governo che di facciata appaia di solidarietà nazionale mentre in realtà serve per attuare il vero federalismo. Siamo alle utopie ma la politica in Italia è come il calcio: non si può mai sapere fino all'ultimo minuto.
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