domenica 22 novembre 2009

Riflessione Joyceiana, se Joyce me lo permette.

(era tanto che non mi abbandonavo alla scrittura)
Sembra quasi un anno, e invece

eccoti qua. come eri, così ritorni. nella mia mente non sei mai cambiata, ai miei occhi si sovrappongono le immagini di ieri e oggi. Bene, come va? tutto apposto? vivi bene? no? vivi? sono contento. qui? ah, non sai cosa ti sei persa. niente. a dirti la verità proprio niente. figuriamoci se qualcosa cambia quaggiù da noi. le dolci colline, gli olivi, il traffico moderato, i treni della stazione. cosa vuoi che cambi? opere pubbliche per ora non sono previste. ah, ma dici del gruppo? il gruppo per ora è fermo, si prova, si suona, ogni tanto qualche data, flussi di canzoni, per il resto. ah ma proprio il gruppo di amici. ah no niente, sempre le solite cose. chi era falso è rimasto falso, chi non si faceva vedere è sempre più isolato, non che me ne importi qualcosa, figuriamoci. i megalomani? non hanno fatto scalate, però ci credono, l'importante è crederci, no? i due fidanzatini? stanno sempre insieme, loro non mollano mai, non gli avresti dato un soldo di cacio e invece stanno sempre insieme, l'avresti mai detto, le altre coppie invece sono crollate. pensavi che l'anello al dito fosse già pronto, no, magari è una pausa, magari no, chissà, staremo a vedere, sempre se ne sapremo qualcosa. le tue amiche? ah boh, fattelo dire da loro, sempre uguale la situazione. sai cosa? sei mancata per troppo poco tempo, per apprezzare i cambiamenti, quelli forti, quelli da bocca aperta, quelli da mano sulla fronte, quelli da svenimento. ripassa, che so, tra quattro o cinque anni. fatti una vita lassù e poi ritorna. penso qualcosa cambierà. sai, quaggiù siamo abitudinari, una volta che facciamo una determinata azione più di tre volte, scusa il gioco di parole, non ce la leva più nessuno oh, c'è poco da fare. i tuoi amici sono sempre gli stessi, scemi, terribili, terrificanti, anormali, specie protette. i loro futuri sono congelati in camere iperbariche, aspettano l'occasione propizia per uscire, tra qualche anno. e sai, quando li vedrai realizzati, allora si che non cambierà nulla. faresti meglio a non tornare più lassù. rimani, e vedrai i cambiamenti così piano che non ti accorgerai di nulla. e quando saremo tipo su qualche panchina, a rievocare i vecchi tempi, ci ricorderemo del passato e lì avverrà il colpo, la botta, però lieve. invece se vai e poi ritorni ti arriva tutto insieme, ti fa male. farebbe male anche a noi scoprirlo in questo modo. dai retta. vieni da noi. in questa bolla, stabile, calma, ferma. c'è chi l'ha presa così e non vuole più uscirne. crede nella reincarnazione o in una seconda vita per cui pensa che le delusioni facciano male quindi è meglio non averne. mi sono dilungato troppo. andiamo a bere qualcosa va. dove? stesso pub? ormai siamo abbonati lì, noi dico. però mai una volta che ci offrisse nulla.

Nessun commento:

Posta un commento